Il mestiere del calzolaio nella società moderna non è quasi più considerato un lavoro attuale. Al giorno d’oggi le scarpe, quando si rompono, vengono buttate via e non più portate dal ciabattino per essere aggiustate.
Questo è il frutto dell’innovazione tecnologica. Le macchine rendono il lavoro più veloce permettendo la vendita dei prodotti a un basso costo, mentre il calzolaio, impiegando più tempo deve cercare di guadagnare per ripagarsi del tempo utilizzato per la costruzione della scarpa. I pochi calzolai rimasti combattono per mantenere questa loro vecchia tradizione artigianale, anche se il loro lavoro non è molto redditizio.
Una importante donazione permette al MEMB di annoverare nel suo patrimonio tutti gli strumenti di un vecchio calzolaio della Brianza: martelli per picchiare, piccola tenaglie dette “pinze per occhielli” per fare i buchi nella scarpa; tenaglie che servono per afferrare e stringere; bussetti con cui il calzolaio da’ il lustro e il taglio della suola, trincetti usati per tagliare il cuoio, lime, punzoni, ecc.