
"Il cartoccino" 1926-1936
….di come lo spazio fisico non sempre si accorda con il tempo e con la mole dei suoi ricordi.
Questa mostra si è differenziata da tutte le altre per due motivi : il primo è stato la “sinteticità” espositiva di tutte le “raccolte” del Museo, il secondo è stato la “drammaticità” della forma espositiva stessa, che voleva sottolineare la drammaticità di un museo enormemente dotato di reperti, documenti , materiali e libri e ancora sprovvisto di una sede adeguata alla loro esposizione e conservazione. Le sezioni erano sei, con una forzata ridotta selezione di pezzi: Industria del cappello; Tessitura artigianale e industriale; Abbigliamento; Industria locale e mestieri; Giochi e scuola; Tradizioni: religiosità, dote e ricamo. L’esposizione intesa a mostrare l’enorme mole di lavoro svolto dal Museo dal 1978 al 2007, aveva un’impostazione scenografica particolare, sottolineata dall’illuminazione dei settori e dalla disposizione degli oggetti intesa comunicare, nel suo razionale “caos” il disperato bisogno di spazio di questo museo, tanto ricco di storia, tradizione e cultura, quanto povero di risorse. Un angolo, del ristretto spazio del Mulino
Colombo, era stato inoltre dedicato al colto di San Gerardo e ai reperti legati sia alla vita che al culto popolare del Santo monzese nell’occasione del suo ottocentesimo anniversario dalla morte.