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Museo Etnologico Monza e Brianza

mostre

04 novembre 2014

1914-1918 Brianza al fronte

 La mostra è articolata in un percorso che illustra alcuni episodi significativi, della Grande Guerra attraverso documenti e giornali dell’epoca, soffermandosi su vicende e personaggi legati a Monza e alla Brianza (caduti, decorati, cittadini comuni).

Si parla della storia del conflitto, della Guerra in montagna, della Guerra delle  donne, di monzesi al fronte e di monumenti ai caduti della Brianza.  Sul finire dell’Ottocento vi era equilibrio fra le potenze, ma vi erano anche le rivendicazioni nazionalistiche come l’irredentismo italiano.

La scintilla di Sarajevo, l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, è il segno emblematico della fragilità di un equilibrio creato artificialmente, e la cui rottura ha inevitabilmente prodotto lo scatenarsi di quelle energie che le varie potenze avevano accumulato. Si pensò inizialmente che si sarebbe trattato di un conflitto di breve durata; ma la guerra divenne altra cosa. Non solo una guerra mondiale, ma un lungo e micidiale conflitto di trincea e di logorio, una guerra di ideologie e di rivendicazioni, che ha avuto un potente riflesso anche nei luoghi non direttamente raggiunti dalla guerra, modificando radicalmente i modi di vita, soprattutto delle donne. L’Italia, dapprima alleata di Germania e Austria, entra nell’Intesa di Francia, Inghilterra e Russia, e dal 24 maggio 1915 affronta l’esercito austriaco lungo le rive dell’Isonzo, sull’altopiano di Asiago, all’Ortigara e, dopo la ritirata di Caporetto e la vittoria sul Piave, conquista Trento e Trieste.

I nomi dei seicentomila soldati italiani morti nell’impresa, li possiamo leggere su quei monumenti che, imponenti o modesti, sono ciò che di tangibile ancora resta di quella “inutile strage”. Ma quei monumenti ci insegnano anche un’altra cosa: che è facile dare all’uomo una speranza di pace, ma nulla è più difficile del riuscire realmente a conservarla.

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