Questa manifestazione è stata dedicata ad una delle più importanti attività del territorio della Brianza ancora oggi esistente, organizzata esclusivamente con materiali pervenuti al Museo da donazioni. La mostra trattava in particolare il disegno dei tessuti d’arredamento ed era articolata in tre sezioni: la preparazione scolastica, in cui si raccontava della formazione dei disegnatori tessili attraverso le scuole professionali; il lavoro in fabbrica, in cui si trattava dell’attività dei disegnatori nello studio stilistico delle aziende produttrici; gli stili e i motivi, in cui si illustrava l’evoluzione del gusto, degli stili, dell’uso del colore, dell’influenza delle mode e delle correnti artistiche nei disegni delle stoffe.
Nell’esposizione figuravano testi e manuali scolastici, album, bozzetti, note di lettura per la messa in carta dei disegni,cartoni forati per telai Jacquard, campionari e stoffe di ogni tipo prodotte, appunto, nelle tessiture della Brianza. La mostra, infatti, esponeva sia i broccati floreali stile Seicento e Settecento, che lampassi, damaschi e gobelin dell’Ottocento; motivi fiammati, ramages, e
damaschi stile Impero;e poi ancora stoffe con disegni stile liberty di inizio Novecento, caratterizzate da motivi floreali stilizzati in fluide linee verticali. Il percorso si chiudeva con i tessuti degli anni Venti e Trenta, con chiari influssi dell’arte futurista, tipicizzata da figure geometriche, motivi astratti e dinamici tipici della pittura di Marinetti, Balla e Depero, che non disdegnarono di esporre alla 1° Biennale di Monza, accanto ai loro quadri, stoffe da loro stessi disegnate.