“Leggere, scrivere, giocare nel tempo…” è stato per molti monzesi un nostalgico viaggio a ritroso nella propria infanzia.
Era una approfondita analisi nella vita dei bambini nel tempo passato, che percorreva tutte le tappe della giornata di un fanciullo, dal quotidiano famigliare, alle ore della scuola, della lettura e del gioco, senza trascurare la religiosità e l’educazione
morale. Le diverse impostazioni pedagogiche, le realtà sociali differenti, dalla più disagiata a quella borghese
venivano illustrate attraverso giochi, libri, foto, abitini, quaderni e giornalini. Il visitatore poteva notare la differenziazione degli
stili educativi dai primi del Novecento agli anni del “ventennio” , ma anche fra ciò che veniva destinato ai maschi e ciò che era riservato alle femmine … dal cerchio, al carrettino col cavallo, alla bicicletta, alle bambole di tutte le fogge, stili e materiali.
Ma erano esposti anche interessanti giochi per tutti come la lanterna magica, o il piccolo altare, completo di busti di santi, ostensori, candelabri e pisside. Ricca anche l’esposizione di reperti scolastici, come quaderni e strumenti per la scrittura, testimonianza di tante fatiche dei piccoli scolari dei tempi passati… e poi libri, tanti libri illustrati, in versi, in prosa, di novelle, di fiabe, e anche di “educazione di regime”, con bambini in uniforme da Balilla.
Particolarmente preziose le raccolte di album e riviste per ragazzi, fra cui spiccava “Il Cartoccino”, un innovativo giornalino, vivacemente illustrato, ricco di testi originali, giochi e idee per lavorare pubblicato dall’omonima Casa Editrice di Monza e stampato dalle Arti Grafiche Monza, fu un “must” per molti piccoli lettori italiani negli anni Trenta.